Già da quasi due mesi, complice la lunga ondata di caldo record che ha caratterizzato quest’estate, lungo i litorali mazaresi, da Tonnarella a San Vito, persistono le “scampagnate in spiaggia”. Cittadini, e non, muniti di attrezzatura ad hoc allestiscono veri e propri barbecue in spiaggia. Le spiagge mazaresi sono ormai “no man’s land”, praticabili per ogni genere di attività. Negli ultimi anni si è assistito a tutto e di più, soprattutto nelle ore serali: tende canadesi, ombrelloni e tavolate imbandite sulla sabbia, borse e sacchetti pieni di vivande varie disseminati un po’ dappertutto, grill pieni di carbone rosso vivo acceso e fumante, pronti ad accogliere le pietanze di carne o di pesce, disposti a fila sulla spiaggia, perfino nelle vicinanze del muretto di protezione che separa l’arenile dalla strada.
Certo è pur vero che molti fra gli avventori dei pic-nic serali a Tonnarella, dopo aver finito di cenare, ripuliscono il luogo che hanno utilizzato per la bisboccia. Ma le conseguenze comunque non sono trascurabili. I fumi dei grill, frammisti all’odore di alghe, rendono sovente poco gradevole la passeggiata sul lungomare; inoltre spesso i residui di carbone, ancora ardente, vengono buttati nei cassonetti dei rifiuti, contribuendo a generare inavvertitamente possibili incendi; sulla spiaggia poi, per quanto fatta la pulizia, rimangono sempre tracce di carbone fra la sabbia.
Ricordiamo che “sulla spiaggia è severamente vietato l’accensione di qualsiasi fuoco” e che “per tale illecito è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa che va da 100 a 1.000 euro”. Negli ultimi tempi al “partito della fornacella”, quello che ormai da anni che raccoglie consensi nel corso dell’estate mazarese, si è aggiunto anche quello della “pizza in spiaggia”. Niente di contrario, d’altronde risulta molto piacevole a tutti una serata sotto le stelle con gli amici mangiando una pizza e facendo il bagno magari sotto le stelle.
Purtroppo anche qui, da Tonnarella a lungomare San Vito, si assiste all’inciviltà di diversi cittadini che abbandonano i rifiuti, ben visibili cartoni, sacchetti dell’umido, e bottiglie di plastica e vetro, accanto a cassonetti ormai ricolmi; oltre che dividersi la spesa della cena bisognerebbe, dopo averli differenziati, anche dividersi i rifiuti e portarli a casa. Cosicchè la spiaggia nel fine settimana diventa un letamaio, in particolare la domenica mattina quando non si effettua la raccolta rifiuti, uno spettacolo indecoroso con cittadini e turisti (molti di questi mazaresi emigrati al centro-nord) costretti a balneare accanto a cataste di rifiuti (vedi foto da noi scattata questa mattina); altro che “bandiera verde” con spiaggia misura dei bambini.
Non comprendiamo il perché le autorità di competenza, sia comunali che demaniali, non intervengano quotidianamente, nelle ore serali, per garantire, preventivamente e adeguatamente, la sicurezza e la pulizia della spiaggia. Ormai da alcuni anni a tal fine cade nel vuoto il nostro auspicio ad un’azione preventiva e continuativa di vigilanza, in sinergia fra le istituzioni di competenza. Lo scorso 13 agosto, in prossimità del Ferragosto, con apposita ordinanza il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci ha confermato, per motivi di sicurezza e di igiene pubblica, il divieto di accensione di falò in spiaggia, nell'ambito delle attività di prevenzione. Lo stesso primo cittadino aveva inoltre disposto il divieto, dalle ore 8 del 14 agosto alle ore 8 del 15 agosto, di detenzione e trasporto di materiale idoneo all'accensione dei fuochi nei pressi delle spiagge e dei litorali di Tonnarella, lungomare Mazzini, Hopps, San Vito e lungo la litoranea Mazara - Torretta Granitola.
Aveva così annunciato che pattuglie di Polizia Municipale sarebbero state in servizio di controllo nei litorali per prevenire e nel caso sanzionare i trasgressori dell'ordinanza. In pratica l’Amministrazione ha recepito una normativa regionale (Assessorato regionale Territorio e Ambiente) che all’art. 3 del D.D.G. n. 476 del 01 giugno 2007 vieta, fra le altre cose, l’accensione di qualsiasi fuoco sulla spiaggia. Purtroppo, come spesso accade, le leggi rimangono soltanto carta scritta, e le varie ordinanze risultano un modo per adempiere al proprio dovere istituzionale mettendosi, come si suol dire, “il ferro dietro la porta”…La battaglia contro l’inciviltà va affrontata sul campo, con i fatti.
Francesco Mezzapelle